ANDREW GILBERT, GB

Paterson's Camp Coffee, 2014

Acquerello,Acrilico e Fineliner
48 x 62 cm | 18.9 x 24.41 in

L’artista esamina la rappresentazione dei clichè esotici e le tecniche propagandistiche utilizzate per demonizzare lo straniero, costantemente percepito come “Altro”. Con questa operazione, Andrew Gilbert si chiede chi sia davvero il “primitivo” e critica la narrativa storica occidentale e la nostalgia contemporanea per il concetto di “Impero”. Tutto questo si amalgama con un umorismo “assurdo” e una violenza grottesca, tracciando parallelismi tra le conquiste degli Imperi del XIX secolo e le occupazioni militari dei nostri giorni.

Presumibilmente il generale Hector MacDonald, che svolse un ruolo importante nel corso delle campagne in Africa e India. Con quest'opera l'artista si prende gioco della propaganda di guerra volta a demonizzare lo straniero.

Esposizioni:
ANDREW GILBERT | JARMILA MITRÍKOVÁ & DÁVID DEMJANOVIČ | UMAR RASHID (FROHAWK TWO FEATHERS), The Fate of Empires, Studio d’Arte Raffaelli + Cellar Contemporary, Trento, 2019

Pubblicato su: 
ANDREW GILBERT | JARMILA MITRÍKOVÁ & DÁVID DEMJANOVIČ | UMAR RASHID (FROHAWK TWO FEATHERS), The Fate of Empires, Studio d’Arte Raffaelli + Cellar Contemporary, Trento 2019, p. 21

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