Bologna's "emerging and state of emergency" art fair returns Feb. 1-4 during the days of ART CITY and the 50th anniversary of Arte Fiera, in the regenerated spaces of DumBO, the former Ravone railroad yard.
La fiera bolognese dell’arte “emergente e in stato di emergenza” è in corso dal 1 al 4 febbraio 2024 nei giorni di ART CITY Bologna e del cinquantenario di Arte Fiera, negli spazi rigenerati di DumBO, l’ex scalo ferroviario Ravone.
Le gallerie Studio d'Arte Raffaelli e Cellar Contemporary si uniscono a Booming 2024 per il terzo anno di fila con un progetto espositivo su una selezione di edizioni limitate prodotte in esclusiva con i propri artisti.
Natale? Pupazzi di neve («bruttissimi!»), passeggiate con Zelda, un abete «alieno». Laurina Paperina, l’artista roveretana nata Laura Scottini, chiude un 2023 ricco di mostre, residenze e fiere dell’arte. Tra i tanti progetti prestigiosi, l’esposizione che fino ad aprile, a Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero a Biella, ospita 90 opere «controcorrente» e la 43enne e irriverente artista trentina è protagonista accanto a «mostri sacri» come Banksy, David LaChapelle, Takashi Murakami, Jago e TvBoy.
Arte protagonista a «Ala Città di Velluto», con le opere site specific di Laurina Paperina Poltergeist a Palazzo Pizzini.
Ormai Ledro Land Art raggiunge ogni anno più di 25.000 visitatori, recentemente sono state installate quattro nuove opere coinvolgendo artisti del calibro di Laurina Paperina, Marc Walter, Molby e Bruno Cerasi.
L’allestimento di questa sua terza personale nella galleria trentina, a cura di Virginia Raffaelli, ruota attorno alla rilettura di «Il sonno della ragione genera mostri» di Goya, «tradotto» secondo l’usuale e personale linguaggio di Laurina Paperina. Raccontato dal Giornale dell'Arte.
Il "sonno della ragione genera mostri” è questo il titolo della nuova mostra di Laurina Paperina, nome d’arte della roveretana Laura Scottini, raccontata da "Il Dolomiti".
Easy-Peasy – spiega Giorgio Chinea Canale - è un modo di dire che proviene dallo slang giovanile. Significa “Facile Facile”, “Semplice”, “Vai tranquillo!”. È un titolo che ben si sposa con le tematiche dell’artista, un titolo d’impatto, fresco, veloce e accattivante, perfettamente in linea con le necessità post pandemiche. Perché abbiamo tutti bisogno di tranquillità e serenità.
L’alta montagna come rifugio di creatività e libertà, il confine come elemento di unione e di dialogo. E’ in questi luoghi che da sabato 21 agosto hanno trovato spazio opere d’arte in forma di bandiera, issate in alto sui pennoni di altrettanti rifugi, per lanciare un segnale forte per il futuro.
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Cellar Contemporary
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